Arte greca

Arte greca

L’arte greca

Sintesi

Partendo dalla tradizionale suddivisione dell’arte e della storia greca nelle sue quattro epoche fondamentali, il video illustra sinteticamente i temi fondamentali che hanno interessato la pittura, la scultura e l’architettura della civiltà greca. In particolare, in ambito pittorico, si sofferma sull’arte geometrica e sulla pittura vascolare, mentre in quello scultoreo, esamina i temi del kouros e della kore arcaici, dell’equilibrio formale classico e del ripiegamento introspettivo ellenistico. Infine, in campo architettonico, si concentra sull’elemento del tempio greco e sui tre ordini architettonici.

Trascrizione dell’audio del video

Grazie alla civiltà greca, l’arte, che nelle precedenti civiltà era un semplice mezzo di liberazione dei sentimenti o di evocazione magica e divina, compie un importante salto qualitativo e diventa espressione dell’intelletto umano e della sua ricerca degli ideali di bellezza, equilibrio e perfezione.

Convenzionalmente l’arte greca viene divisa in quattro periodi:

• periodo di formazione o geometrico o Medioevo ellenico;

• età arcaica;

• età classica;

• età ellenistica.

L’arte geometrica

Nel periodo di formazione predomina uno stile astratto e decorativo, ottenuto con motivi geometrici (da cui proviene il nome attribuito all’intero periodo storico). Di questa fase ci restano soprattutto esempi di ceramiche decorate da forme geometriche, utilizzate anche per la rappresentazione, estremamente stilizzata, di animali e uomini.

La pittura vascolare

Della pittura greca non è sopravvissuta quasi alcuna testimonianza all’infuori di quella presente sui manufatti di terracotta. Questa pittura, detta vascolare, si sviluppa a partire dal VI secolo a.C. e presenta una grande preponderanza di temi figurativi. In relazione alle tecniche impiegate, si individuano due stili: la pittura a figure nere e la pittura a figure rosse.

La scultura greca: dall’età arcaica all’Ellenismo

In età arcaica, la statuaria greca avvia un percorso di ricerca che la condurrà, in età classica, al completo raggiungimento degli ideali di armonia, equilibrio e perfezione. I temi fondamentali della scultura arcaica sono le figure maschili e femminili nude: il kouros e la kore. Essi non rappresentano figure reali ma un ideale di uomo. Dopo la vittoria di Atene sui Persiani e l’affermazione di Pericle, Atene conosce un periodo di mas-simo splendore, che coincide con il passaggio dall’arcaismo all’età classica. Pericle dà il via ai lavori di ricostruzione dell’acropoli, diretti da Fidia, considerato, insieme a Policleto, il più importante scultore dell’arte greca. Con Policleto e le sue idee sulle perfette proporzioni del corpo umano, si raggiunge nella rappresentazione plastica un perfetto equilibrio. Dopo la morte di Alessandro Magno, invece, un nuovo senso di decadenza sembra incrinare la perfezione dei modelli classici. L’uomo della polis si ripiega su sé stesso e l’arte non ricerca più la perfezione formale ma ripiega da un lato sull’introspezione psicologica, dall’altro sul tentativo di stupire e impressionare attraverso l’impiego di virtuosismi e l’accentuazione dei caratteri espressivi delle figure.

Il tempio greco e gli ordini architettonici

Fin dall’VIII secolo a.C., la struttura architettonica che più di ogni altra caratterizza e riassume lo spirito greco è quella del tempio. Esso è composto da tre ambienti: la cella (naos), con la statua della divinità cui è dedicato il tempio, accessibile soltanto al sacerdote, l’atrio (pronaos), situato davanti alla cella e l’opistodomo, situato dietro la cella e contenente le suppellettili per il rito e i sacrifici. Le colonne sono visivamente l’elemento più importante del tempio e sono composte dalla base, dal fusto e dal capitello. Esse poggiano sullo stilobate e, in genere, quelle sui lati sono il doppio più una di quelle sul fronte. Le colonne sostengono la trabeazione, composta da architrave e fregio. Sopra la trabeazione si trova il timpano (o frontone) di forma triangolare.

I templi greci possono essere di ordine dorico, ionico e corinzio. Questi si differenziano principalmente per il capitello, che nello stile dorico è formato da abaco più echino, in quello ionico da abaco e voluta, mentre in quello corinzio è decorato da foglie d’acanto. Inoltre lo stile dorico si distingue dagli altri per l’assenza della base, per il fusto con scanalature ad angolo vivo, per l’archi-trave non suddiviso in fasce e per il fregio suddiviso in metope e triglifi.

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