Seurat (1859-1891) e Signac (1863-1935), Giovanni Segantini (1858-1899) – Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907) Gaetano Previati (1852-1920), Paul Gauguin (1848-1903), Vincent Van Gogh (1853-1890),Antoni Gaudí (1852-1926),
Con pennellate di luce, punti e segmenti di colore la pittura indaga il modo in cui l’occhio “vede” la realtà. La pittura originalissima di Cézanne, Gauguin e Van Gogh apre la strada al Novecento simultaneamente alle atmosfere irreali del Simbolismo e all’arte “totale” dell’Art Nouveau.
IL PUNTINISMO
IL PUNTINISMO
Il puntinismo si basa sull’applicazione delle scoperte della percezione visiva e sulle teorie del colore. Il metodo utilizzato presenta un’elevatissima precisione.
Seurat (1859-1891) e Signac (1863-1935) ricercano nei loro quadri un’armonia cromatica basata sulle regole scientifiche del matematico Charles Henry. Seurat è il primo a stendere sulla tela minuscoli puntini di colori puri che da lontano l’occhio percepisce come sintesi cromatica: nasce così in Francia il Pointillisme (Puntinismo).
IL DIVISIONISMO
Il divisionismo è un movimento artistico Italiano, nato alla fine dell’800 è caratterizzato dalla separazione dei colori in singoli punti o linee che interagiscono fra di loro in senso ottico. Gli artisti divisionisti conducono studi sulla luce e sulla divisione del colore simili a quelli del Puntinismo francese, anche se in modo meno rigoroso, ottenendo effetti di maggiore spontaneità. Essi si mostrano più interessati a soggetti tratti dalla realtà delle campagne e a temi di denuncia sociale. I maggiori pittori del divisionismo sono:
Giovanni Segantini (1858-1899) – Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907)
Gaetano Previati (1852-1920)
IL POSTIMPRESSIONISMO
Paul Cézanne (1839-1906)
Nella pittura di Cézanne emerge una nuova concezione dello spazio e delle forme. Lo stile di Cézanne va oltre la semplice impressione del momento, mettendo in luce l’essenza più profonda della realtà. Dalle sue opere emergono figure geometriche e forme solide modellate dal colore, che preannunciano le ricerche cubiste di inizio Novecento.
Paul Gauguin (1848-1903)
Vincent Van Gogh (1853-1890)
Trasgressivi e incompresi, amici e nemici, Gauguin e Van Gogh sono, insieme a Cézanne, i grandi della fine del secolo.
La pittura di Gauguin riduce le forme all’essenziale, con contorni a linee scure. Le composizioni, bidimensionali, risentono dell’influenza dell’arte giapponese.
La personalità complessa di Van Gogh emerge dal suo stile istintivo, fatto di nervosi tocchi di colori vivaci e contrastanti, dati con la spatola o spremuti sulla tela direttamente dal tubetto.
IL SIMBOLISMO
Una nuova arte per esplorare mondi interiori a dare voce alle emozioni più profonde. Nel 1880 nasce in Europa il Simbolismo, una corrente artistica che tende a trasfigurare la realtà affidando all’immaginazione il compito di tradurre su tela le sensazioni del mondo interiore. I soggetti della pittura sono i sogni, le immagini interiori, i disagi dell’esistenza.
Tanti stili per la scultura
Nella seconda metà dell’Ottocento, la scultura sperimenta nuovi linguaggi tra nostalgia del passato e modernità.
Nella prima metà dell’Ottocento Honoré Daumier crea sculture satiriche che sbeffeggiano il potere.
A metà del secolo lo stile veloce, quasi non finito, del francese Auguste Rodin e dell’italiano Medardo Rosso è paragonato a quello dei pittori impressionisti.
Si afferma anche una scultura neogotica che si ispira alle immagini del mondo medievale.
L’ART NOUVEAU
Un’idea di “arte totale”, che coinvolga tutte le discipline artistiche viene portata avanti dall’Art Nouveau (che assume nomi diversi nei vari Paesi europei): i maggiori esponenti di questo stile sinuoso e raffinato sono il pittore austriaco Klimt e l’architetto catalano Gaudí. Uno stile raffinato e internazionale che rompe il confine tra le arti.
Caratterizzato da linee sinuose ed eleganti, motivi floreali e naturalistici, e molto oro, questo stile viene chiamato in:
Francia Art Nouveau;
Germania Jugendstil;
Italia Liberty;
Inghilterra Modern Style;
Austria Sezessionstil.
Antoni Gaudí (1852-1926)
Ceramica, vetro, pietra, ferro per creare forme fantasiose e imprevedibili. L’architetto catalano Gaudí è il maggior esponente del Modernismo spagnolo: le forma curve e le decorazioni che ornano facciate, tetti, balconi e finestre dei suoi edifici li trasformano in architettura “viva”, che si ispira alla natura, reinventandola con fantasia.
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